IPERTENSIONE ARTERIOSA

ISTITUZIONE DI UN "CENTRO PER L’IPERTENSIONE ARTERIOSA"

STUDIO SPECIALISTICO ARMANDO E GIUSEPPE DEL PRETE 

POTENZA via SAN REMO 154

ISTITUTO CLINICO SAN CARLO DI NANCY- ROMA

L’ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Può essere divisa in forma essenziale, secondaria ed oggi sempre di più in forme resistenti.

Un gran numero di studi effettuati sulla diagnosi differenziale ha mostrato, negli ultimi anni, un incremento del numero delle forme secondarie, con una prevalenza che si è incrementata fino al 10-15 % della popolazione degli ipertesi.

L’ipertensione arteriosa secondaria non è facile da diagnosticare a causa della sua insidiosità e tendenza alle facili e gravi complicanze.

I suoi effetti deleteri, non solo contemplano la ricorrenza di gravi complicanze cardiovascolari come esito finale, ma anche e soprattutto i danni che si riflettono sugli organi target come quelli legati all’ipopotassiemia, l’iperaldosteronemia,l’aumento del cortisone, dell’iperreninemia e dell’ipercatecolaminemia, già prima che si arrivi all’evento clinico finale.

La diagnosi di ipertensione secondaria oggi comprende malattie autoimmuni, malattia del sistema respiratorio (OSAS o sindrome da apnee notturne), malattie del sistema endocrino, del sistema nervoso centrale e periferico, malattie di genere e in particolare le sindromi ipertensive premestruali, l’ipertensione in gravidanza e in periodo premenopausale e menopausale.

Tutte queste condizioni comportano una diagnosi completa, precisa e soprattutto precoce e questo al fine di assicurare un livello assistenziale di qualità evitando sprechi di risorse, mirando alla efficienza ed efficacia nella fase diagnostica e terapeutica.

Ritornando alla Medicina di Genere, oggi vi sono numerose evidenze scientifiche tese a chiarire quadri come la ipertensione in gravidanza, nelle varie settimane di insorgenza, la sua gestione, l’ipertensione nelle pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, nelle pazienti con disturbi associati al ciclo mestruale.

La sindrome dell’ovaio policistico nella donna si associa spesso a quadri ipertensivi severi verosimilmente legati ad insulino-resistenza, a iperattivazione adrenergica e del sistema Renina-Angiotensina, talora capaci di rendere il quadro ipertensivo resistente a 3 o anche 4 farmaci.

Tale condizione potrebbe oggi essere affidata al trattamento con la tecnica della Denervazione Renale mediante l’utilizzo di cateteri ad emissioni di energie nelle arterie renali.

Tutte condizioni, queste, capaci di modificare lo stato complessivo di salute alterandone in peggio la qualità.

Negli ultimi decenni molta attenzione è stata posta alla medicina di genere e sicuramente il capitolo ipertensione arteriosa ha ricevuto un notevole e decisivo contributo in ordine al perfezionamento diagnostico, alle conoscenze fisiopatologiche e relativi trattamenti farmacologici, dietetici e comportamentali.

ORGANIZZAZIONE

Sulla base delle premesse su esposte, un Centro dedicato alla diagnosi e trattamento delle varie forme di ipertensione arteriosa dà per scontato un supporto tecnologico e un team multidisciplinare che non si discostano dai normali standard assistenziali riconducibili alle attività ambulatoriali di medicina clinica e laboratoristica.

Una visione di insieme del paziente o della paziente ipertesi favorisce la consapevolezza che un team di specialisti che collaborano su un unico progetto non può che implementare ogni sforzo alla ottimizzazione dei risultati, sia diagnostici che terapeutici.

In prevenzione primaria o secondaria, il capitolo ipertensione arteriosa assume una grande dignità, sia per la qualità assistenziale da offrire, sia per la numerosità dell’utenza che riguarda milioni di cittadini in tutto il mondo e non solo quello occidentale.

E’ dimostrato altresì e da anni come una gestione multidisciplinare, olistica e personalizzata di una patologia come l’ipertensione arteriosa  sia in grado di migliorare “l’empowerment“

cioè la partecipazione attiva del paziente alla sua malattia e di conseguenza migliori risultati terapeutici (outcome).

A supportare tali attività, oggi si rende necessaria la presenza di figure professionali come psicologi e nutrizionisti, entrambi capaci di rendere prezioso il loro contributo nella misura in cui lo stesso viene rivolto al miglioramento della qualità della vita.

La maggior parte dei soggetti ipertesi, ad oggi, sia se essenziali che affetti da forme secondarie e resistenti, non raggiunge il “Target” desiderato dei valori pressori secondo quello che le Linee Guida internazionali indicano ormai da decenni.

Tanti possono essere i motivi di questo “fallimento” terapeutico e gestionale dei pazienti ipertesi, complicati o meno da altre patologie.

Sicuramente uno sforzo teso al più puntuale inquadramento diagnostico, all’interno di Strutture Ambulatoriali dedicate, ha cambiato questo trend negativo e l’ulteriore implementazione diagnostica ed organizzativa ipotizzabile all’interno di strutture multidisciplinari tenderà sempre di più, nei prossimi anni, alla ottimizzazione dei risultati terapeutici e più in generale assistenziali.

ORGANIZZAZIONE ED ATTIVITA’

  • Screening dei pazienti ipertesi inviati da medici di medicina generale, specialisti, strutture ospedaliere regionali ed extraregionali;
  • Compilazione cartella clinica, raccolta anamnestica personalizzata per singolo individuo, con valutazione rischio cardiovascolare globale  e con indicazioni a  un corretto stile alimentare e a una corretta attività fisica;  terapia farmacologia.
  • Esame obiettivo (rilievo parametri antropometrici: BMI, circonferenza addominale, cosce e collo);
  • Misurazioni seriate  pressione arteriosa in clinostatismo e ortostatismo ad entrambi gli arti superiori, con valutazione anche delle variazioni della  frequenza cardiaca;
  • Monitoraggio ambulatoriale della pressione delle 24h con successiva lettura per valutare il ritmo circadiano della pressione arteriosa (fenomeno del “dipping”), eventuale “effetto camice” e aderenza alla terapia;
  • Valutazione della  Pressione Domiciliare
  • Ecocardiogramma;
  • ecodoppler dei TSA , dell’ aorta addominale , delle arterie renali , arti inferiori .
  • Telemedicina;
  • Ricerca dei disturbi del sonno (Epworth test) ,  (questionario STOP-Bang )
  • Ipertensione di Genere ( in gravidanza, in menopausa, ovaio policistico )
  • Ipertensione arteriosa nei bambini ed adolescenti con soprappeso o franca obesità e con disturbi secondari del sonno.
  • Esami di laboratorio ( routine )
  • Esami ematochimici ed ormonali per esclusione delle forme secondarie